Rapporti di lavoro

Vaccini, aziende divise in tre classi di priorità per rischio di contagio

di Marzio Bartoloni

Le vaccinazioni in azienda partiranno a inizio giugno, come ha ribadito ieri il commissario Francesco Paolo Figliuolo, e lo faranno in base a una griglia di priorità che darà precedenza a quelle imprese che impiegano i lavoratori più a rischio di contagiarsi con il Covid.

La platea potenziale è di quasi 18 milioni di addetti - anche se potrebbe essere più ridotta perché va escluso chi già si è vaccinato negli hub - con le aziende che saranno divise in tre classi di priorità. In ognuna di queste ci sarà un elenco di attività produttive in base ai codici Ateco: dalle industrie alimentari alle «altre industrie manifatturiere» (classe uno di priorità) alle coltivazioni agricole o alle industrie tessili e di costruzioni (classe due di priorità) fino alla fabbricazione degli autoveicoli o quella dei mobili (classe tre). A mettere in fila questi elenchi di priorità nell’accesso alle vaccinazioni nei luoghi di lavoro è stato l’Inail che ha lavorato a una bozza di documento ora in via di definizione al ministero del Lavoro che sta limando le liste in vista di un via libera ufficiale in Conferenza Stato-Regioni previsto già la prossima settimana.

Del resto sono state le stesse Regioni, dopo un documento iniziale con sempre capofila l’Inail (approvato a inizio aprile con le prime «Indicazioni ad interim per la vaccinazione anti-SARS-CoV-2/COVID-19 nei luoghi di lavoro»), ad aver chiesto di definire delle priorità «per evitare che le scelte che ogni Regione dovrà fare in relazione alla disponibilità di vaccini possano apparire arbitrarie». Da qui il documento con l’elenco delle attività che sono state appunto disposte in tre classi in base a quattro criteri, secondo «il principio di tutela di chi è a maggior rischio di contagio». L’Inail ha infatti innanzitutto impiegato la classificazione del rischio Covid secondo i parametri di esposizione, prossimità e aggregazione già utilizzati per le riaperture nell’aprile del 2020. Sono stati poi utilizzati i dati del monitoraggio delle denunce di infortunio da Covid-19 aggiornate periodicamente dall’Inail e disponibili fino al 31 marzo oltre a quelli del monitoraggio epidemiologico, analizzando i focolai nei contesti produttivi. Infine, per mettere a punto gli elenchi, si è fatto ricorso alle evidenze scientifiche disponibili sul rischio di contagio nei contesti lavorativi.

Venendo alle tre classi di priorità, la prima, nel documento che si sta affinando, include circa 6,8 milioni di lavoratori e quasi una trentina di attività produttive identificate con codice Ateco: ci rientrano, tra le altre, le industrie alimentari; quelle per pelli e similari; stampa e produzione di supporti registrati; altre industrie manifatturiere; reti fognarie; trasporto terrestre e trasporto mediante condotte; trasporto aereo e marittimo; servizi postali; servizi di vigilanza e investigativi; attività cinematografica; ancora, attività artistiche, sportive e di intrattenimento; lotterie, scommesse e sale da gioco.

Nella seconda classe di priorità è di 5,9 milioni la platea potenziale di lavoratori da vaccinare in azienda. Nella lista ancora in bozza è inclusa, anche qui, quasi una trentina di voci. E cioè: coltivazioni agricole; pesca; estrazione petrolio; industria delle bevande; industria tessile; costruzione degli edifici; raccolta, trattamento e fornitura di acqua; commercio all’ingrosso; attività editoriale; Tlc, attività di servizi finanziari escluse le assicurazioni; altre attività professionali; attività di noleggio e leasing; biblioteche, archivi e musei; attività associative, eccetera. Infine nella terza classe di priorità ci sono circa 5 milioni di lavoratori. Qui tra le attività comprese per oltre 30 voci ci sono: silvicoltura; estrazione minerali e produzione metalli; industria del tabacco; confezione di articoli di abbigliamento; industria del legno; fabbricazione della carta; fabbricazione in gomma e articoli in plastica; fabbricazione autoveicoli e rimorchi; apparecchiature elettriche; fabbricazione mobili; forniture elettriche; gas e vapore; assicurazioni e fondi pensione; ricerca scientifica e sviluppo; riparazione computer e così via.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©