Rapporti di lavoro

Nuovo protocollo d’intesa per il contrasto alle discriminazioni di genere

di Antonella Iacopini

Nell'espletamento delle funzioni istituzionali, l'Ispettorato Nazionale del Lavoro e la Consigliera Nazionale di Parità si impegnano a dare nuovo impulso alla consolidata collaborazione volta a favorire la piena applicazione della normativa in materia di parità e di pari opportunità tra uomo e donna e ad attivare efficaci azioni di contrasto alle discriminazioni di genere, con particolare riferimento al ruolo genitoriale di lavoratori e lavoratrici.
Questa la dichiarazione di intenti formulata dalle parti nel protocollo d'intesa sottoscritto lo scorso 6 giugno, che rappresenta un ulteriore impegno dei predetti soggetti nel contrasto alle discriminazioni di genere nell'ambito dei rapporti di lavoro subordinato, attraverso la promozione di eventi formativi, lo scambio di informazioni e buone prassi, il coordinamento tra le rispettive attività e la tempestiva programmazione di accessi ispettivi mirati. A tale scopo, il protocollo in commento prevede la diffusione dello stesso a livello territoriale con l'eventuale adozione tra i singoli Ispettorati interregionali e territoriali del lavoro e le Consigliere/i di parità regionali e provinciali di protocolli operativi che tengano conto delle specifiche realtà territoriali. Negli ultimi mesi, peraltro, già si erano attivati alcuni Ispettorati e Consigliere/i, a livello territoriale o interregionale, sottoscrivendo appositi protocolli in tal senso (ad esempio: Cagliari, Modena, Roma e Napoli).
Del resto, al personale ispettivo è affidata la vigilanza sull'esecuzione delle leggi in materia di livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale, di tutela dei rapporti di lavoro e di legislazione sociale (art. 7 D.Lgs. n. 124/2004), tra cui, quindi, anche le norme che garantiscono la parità di trattamento tra uomo e donna nei luoghi di lavoro. Lo stesso codice di comportamento per gli ispettori del lavoro – DM 15/01/2014 – prevede, agli articoli 5 e 12, il coinvolgimento della Consigliera di Parità nella fase di preparazione dell'ispezione – sia allo scopo di individuare "ulteriori profili di discriminazione di genere" sia per acquisire informazioni circa specifiche situazioni discriminatorie segnalate all' ufficio della Consigliera – nonché nella successiva fase dell'espletamento dell'attività ispettiva per raccogliere qualificate dichiarazioni, indicazioni o delucidazioni relative all'ispezione in corso.
Quali, con queste premesse, gli strumenti messi in campo nel protocollo d'intesa dal capo dell'INL e dalla Consigliera Nazionale di Parità? L'Ispettorato Nazionale del Lavoro si impegna a sensibilizzare le proprie sedi territoriali per garantire l'attuazione delle forme di collaborazione di seguito esposte.
Un primo punto su cui lavorare è la comunicazione costante e tempestiva tra i due soggetti, intesa come scambio di informazioni ed analisi su eventuali fattispecie discriminatorie e violazioni di norme relative del rapporto di lavoro delle quali gli stessi dovessero venire a conoscenza nello svolgimento dei propri compiti. Altro aspetto di rilievo è rappresentato dalla condivisione di dati sulle dimissioni/risoluzioni consensuali delle lavoratrici madri/dei lavoratori padri, con particolare attenzione alle motivazioni addotte dai lavoratori/lavoratrici interessate e alle "condizioni di lavoro particolarmente gravose o difficilmente conciliabili con esigenze di cura della prole", e sui rapporti relativi alla situazione del personale che le aziende con più di 100 dipendenti sono tenute a presentare ex art. 46, D.Lgs. n. 198/2006, esaminando ciascuno per i profili di propria competenza eventuali questioni e problematiche in merito.
Non di minore importanza il profilo relativo alla programmazione degli accessi ispettivi. Infatti, l'Ispettorato nazionale del lavoro raccomanderà alle proprie sedi territoriali di esaminare tempestivamente le richieste di intervento presentate dalle Consigliere/dai Consiglieri di parità recanti le indicazioni necessarie all'effettuazione degli accertamenti di competenza del personale ispettivo, programmandone la necessaria attività ispettiva.
Ulteriori ambiti di intervento, previsti dal protocollo d'intesa in commento, sono le attività formative per il proprio personale e gli incontri istituzionali in materia di comportamenti discriminatori, diretti e indiretti, di genere nei luoghi di lavoro e su altre tematiche di comune interesse, da svolgersi sia a livello centrale che locale. In particolare, è prevista la promozione di momenti di approfondimento e studio - quali conferenze, seminari e convegni - che coinvolgano il proprio personale, nonché quello della Direzione Generale dei Rapporti di Lavoro e delle Relazioni industriali del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, allo scopo di rafforzare competenze, conoscenze e metodologie di intervento e di valutazione nell'ambito delle azioni antidiscriminatorie e di tutela e promozione della parità e pari opportunità nei luoghi di lavoro. Tali incontri potranno prevedere la disamina di casi specifici, con l'eventuale ulteriore coinvolgimento di lavoratori, associazioni datoriali, organizzazioni sindacali, ordini professionali e altre istituzioni competenti in materia, allo scopo di rimuovere eventuali comportamenti discriminatori segnalati o situazioni di squilibrio di particolare rilevanza.

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