Rapporti di lavoro

Non bastano i testimoni, dopo la consegna a mano serve la raccomandata

di Valentina Pomares e Marcello Floris

Per evitare contestazioni del destinatario relative alle modalità di notifica del licenziamento, è possibile seguire alcune indicazioni di massima.

La sottoscrizione

Si può ovviare all’assenza di sottoscrizione autografa della comunicazione del licenziamento provando la riferibilità della comunicazione al datore di lavoro tramite elementi ulteriori contenuti nella missiva, che ne attestino chiaramente la provenienza.

Il requisito della forma scritta del licenziamento, pur richiedendo che il provvedimento rechi anche la sottoscrizione del mittente, è integrato anche se – in assenza di firma autografa – è possibile provare la riferibilità dello stesso al datore di lavoro, ad esempio nel caso in cui la comunicazione rechi l’intestazione del datore di lavoro o la firma dell’autore della comunicazione.

In ogni caso, nell’ipotesi di una comunicazione via email, si avrà maggiore certezza per le parti con l’invio della comunicazione via Pec o con l’apposizione della firma digitale.

La legittimazione

Per ovviare al difetto di legittimazione a procedere al licenziamento di chi ha inviato il messaggio, il provvedimento può essere ratificato da parte del soggetto munito dei poteri necessari anche successivamente alla comunicazione dello stesso. La giurisprudenza ritiene infatti che tale eccezione sia infondata se è confermata, anche successivamente alla comunicazione del licenziamento, la volontà del datore di lavoro di recedere dal rapporto, essendo possibile ratificare il difetto di legittimazione anche in sede di costituzione in giudizio per resistere all’impugnativa del licenziamento da parte del lavoratore.

La consegna a mano

Talvolta il datore di lavoro sceglie di consegnare a mano al dipendente la lettera di recesso. Il nostro ordinamento non prevede una simile modalità, essendo necessario che il licenziamento sia portato a conoscenza dell’interessato e soprattutto, che il datore di lavoro sia in condizione di dimostrare l’avvenuta ricezione della comunicazione. Per ottenere questo risultato il mezzo solitamente adoperato è la spedizione tramite raccomandata con ricevuta di ritorno.

La consegna del licenziamento a mano non è esente da rischi. La reazione più frequente del lavoratore è il rifiuto di trattenere copia della lettera e di firmare anche per sola ricevuta la copia che resta al datore. Una consegna con queste modalità è come se non avesse mai avuto luogo.

Se l’incontro avviene tra due sole persone, il datore non sarà in grado di dimostrare l’avvenuta consegna e il lavoratore potrà affermare di non aver ricevuto la comunicazione di recesso. La conseguenza è che il rapporto di lavoro continua.

La lettera deve essere consegnata alla presenza di un paio di possibili testimoni. E in ogni caso, è sempre opportuno che la lettera sia spedita anche per raccomandata alla residenza del lavoratore, che la l’obbligo di comunicare il suo indirizzo al datore e di informarlo nel caso ci siano cambiamenti.

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