Rapporti di lavoro

In Gazzetta la legge delega per il codice dello spettacolo

di Antonio Carlo Scacco

Nella Gazzetta ufficiale del 12 dicembre è stata pubblicata la legge delega 175/2017 contenente disposizioni in materia di spettacolo e deleghe al governo per il complessivo riordino della materia. L'esecutivo avrà ora tempo dodici mesi dalla entrata in vigore (ossia dal prossimo 27 dicembre) per redigere un vero e proprio testo unico che investirà praticamente tutti i settori dello spettacolo: dal riassetto della disciplina delle fondazioni lirico-sinfoniche al riordino dei settori del teatro, della musica, della danza, degli spettacoli viaggianti, delle attività circensi, dei carnevali e delle rievocazioni storiche.

La riforma segue, sia pure con oltre trenta anni di ritardo, l'annuncio di riforma organica dei diversi settori contenuto nell'articolo 13 della legge 163/1985. Sotto il profilo lavoristico si segnalano elementi di indubbio interesse.

L’articolo 1 evidenzia il riconoscimento del valore delle professioni artistiche e della loro specificità, assicurando altresì la tutela dei lavoratori del settore, nel quadro di una attività di generale promozione e sostegno. In particolare la Repubblica promuove e sostiene le attività di spettacolo svolte in maniera professionale, caratterizzate dalla compresenza di professionalità artistiche e tecniche e di un pubblico, in un contesto unico e non riproducibile.

Il comma 4, lettera l), dell'articolo 2 prevede una delega per la generale revisione delle disposizioni in materia di lavoro nel settore. Nello specifico il Governo dovrà attenersi a una regolamentazione sistematica e unitaria, tenendo opportunamente conto delle differenziazioni correlate alle specifiche attività e del carattere intermittente delle prestazioni lavorative con riferimento alle specificità contrattuali e alle tutele sociali anche previdenziali e assicurative.

Si richiama, in proposito, l'articolo 36 della Costituzione in materia di retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del lavoro e in ogni caso sufficiente alle esigenze di vita, nonché l'articolo 2099 del codice civile, il quale stabilisce che la retribuzione può essere stabilita a tempo o a cottimo, deve essere corrisposta con le modalità e nei termini in uso nel luogo in cui il lavoro viene eseguito e può essere erogata in tutto o in parte con partecipazione agli utili o ai prodotti, con provvigione o con prestazioni in natura.

L'attuale assetto dei lavoratori dello spettacolo è tuttora contenuto nel decreto del ministero del lavoro 15 marzo 2005, il quale ricomprende in tre gruppi il personale artistico e non assicurato al fondo pensioni per i lavoratori dello spettacolo istituito presso l'Enpals e poi confluito nell'Inps.

Il nuovo Consiglio superiore dello spettacolo, organismo composto di undici membri di comprovata professionalità nel settore curerà, tra i diversi compiti assegnatigli, consultazioni periodiche con i rappresentanti dei settori professionali interessati sull'evoluzione delle professioni, sul loro contesto tecnico, giuridico, economico e sociale, nonché sulle condizioni di formazione e di accesso alle medesime.

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