Rapporti di lavoro

Fondo credito, finanziamento delle prestazioni ordinarie fino all’ammontare dei contributi dovuti dal gruppo

di Antonio Carlo Scacco

Il finanziamento dei programmi formativi di riconversione o riqualificazione professionale, nonché di specifici trattamenti per i lavoratori con attività ridotta o sospesa da parte del Fondo di solidarietà del credito potrà avvenire, per ciascun trimestre di riferimento, per un importo non superiore a tutti i contributi dovuti dal complesso delle società del gruppo e non più soltanto dalla singola azienda: lo prevede la novella al decreto 83486/2014 contenuta nel decreto del ministero del Lavoro 26 luglio 2017 pubblicato in Gazzetta Ufficiale del 2 ottobre scorso. La modifica si è resa necessaria a seguito dell'accordo sindacale siglato il 20 marzo tra i rappresentanti dei lavoratori e dei datori del settore credito, in base al quale si è convenuto di apportare modifiche ed integrazioni al citato decreto 83486.

In particolare si è ritenuto di riconoscere anche normativamente che, sotto il profilo degli assetti societari, il settore si caratterizza per la presenza di gruppi articolati di aziende.

Peraltro anche in passato il comitato amministratore del Fondo aveva ritenuto di procedere ad un adeguato ed equo utilizzo delle giacenze infragruppo per il finanziamento delle prestazioni ordinarie per riduzioni o sospensioni. Il Fondo, istituito come gestione dell'Inps, all'interno del quale gode di autonomia gestionale e patrimoniale, assicura ai lavoratori non coperti dalla disciplina cig e cigs una tutela in costanza di rapporto di lavoro nei casi di riduzione o sospensione dell'attività lavorativa. Assicura inoltre una tutela in caso di cessazione del rapporto di lavoro, integrativa rispetto all'assicurazione sociale per l'impiego; eroga assegni straordinari per il sostegno al reddito nell'ambito delle agevolazioni all'esodo e, infine, contribuisce al finanziamento di programmi formativi di riconversione o riqualificazione professionale, anche in concorso con i fondi Ue. Da ultimo il Fondo è stato chiamato in causa per la gestione degli esuberi (circa 4mila unità) seguenti alla dichiarazione di dissesto della Banca Popolare di Vicenza Spa e Veneto Banca Spa ed alla loro successiva cessione ad Intesa Sanpaolo. A tale proposito i lavoratori interessati riceveranno, previa risoluzione consensuale del rapporto di lavoro a seguito di offerta al pubblico, assegni straordinari per il sostegno al reddito, eventualmente erogati in forma rateale. Le risoluzioni sono già cominciate a partire dal 30 settembre scorso e termineranno, secondo le previsioni, il 31 dicembre prossimo.

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