L'esperto rispondeRapporti di lavoro

Prestazioni accessorie per isoci di Srl artigiana

di Antonio Carlo Scacco

La domanda

Una SRL artigiana ha deliberato, in conformità allo statuto, l'obbligo per i tre soci amministratori di eseguire prestazioni accessorie. Per il trattamento fiscale dei compensi percepiti per tali prestazioni faccio riferimento alla Risoluzione dell'Agenzia delle Entrate n. 81/2002 che li qualifica come assimilati al lavoro dipendente. Ma da un punto di vista contributivo come devono essere trattati tali compensi?

La risoluzione citata dal gentile lettore riconduce le prestazioni accessorie al rapporto di collaborazione coordinata e continuativa, ossia ai redditi assimilati a lavoro dipendente. Nelle società di capitali una recentissima sentenza della Cassazione a SSUU (1545/2017) ha escluso la configurabilità del carattere del coordinamento (ex articolo 409 cpc) nel rapporto tra amministratore unico e società essendo tale rapporto “di società” e pertanto non assimilabile né ad un contratto d'opera, né tanto meno ad un rapporto di tipo subordinato o parasubordinato. Nelle società a responsabilità limitata, invece, la caratterizzazione personalistica appare accentuata (soprattutto dopo la riforma societaria, si veda la annessa Relazione), laddove il contributo del singolo socio, anche amministratore, è strettamente legato alle competenze e qualità personali. La soluzione indicata nella citata Risoluzione, pertanto, pare adottabile nel caso di specie con l’avvertenza che, in ogni caso, le prestazioni accessorie non devono essere previste dall’atto costitutivo a titolo di conferimento (in tal caso il socio dovrebbe essere remunerato esclusivamente in base agli utili societari). La riconducibilità di tali compensi ai redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente implica, sotto il profilo contributivo, la applicazione delle relative regole, inclusa la iscrizione nella Gestione separata.

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