Rapporti di lavoro

Bonus Renzi senza F24 telematico

di Barbara Massara e Matteo Prioschi

Il bonus Renzi da 80 euro al mese e i crediti rimborsati dai sostituti a seguito di liquidazione del 730 sono esclusi dall’obbligo di presentazione dell’F24 telematico. La precisazione è stata fornita dall’agenzia delle Entrate in occasione del quindicesimo Forum lavoro organizzato dalla Fondazione studi dei consulenti del lavoro e che si è svolto ieri. Si tratta della prima indicazione ufficiale, che arriva a seguito dei dubbi relativi alle novità in materia di compensazione introdotte dal 24 aprile a opera del decreto legge 50/2017.

I chiarimenti delle Entrate

Durante il forum i consulenti del lavoro hanno sottoposto alla direzione centrale normativa dell’Agenzia domande per comprendere quali crediti utilizzati in F24 non comportino l’obbligo di utilizzare il canale telematico (Entratel o Fisconline). In base alle risposte fornite, che però arrivano a tempo scaduto, considerato che il primo F24 con scadenza 16 maggio è già stato presentato), qualora nell’F24 siano presenti solo queste tipologie di crediti, il sostituto d’imposta può continuare a utilizzare il canale tradizionale dell’home banking.

L’Agenzia ha quindi recepito le indicazioni che erano state fornite sia dai primi commentatori della norma che dalla Fondazione studi attraverso la circolare 4/2017. Nel documento è stato infatti precisato che i crediti da 730, così come il bonus Renzi, non hanno natura di crediti da ritenute, e conseguentemente non rientrano nell’ambito di applicazione dell’articolo 37, comma 49 bis, del Dl 223/2006, modificato dal 24 aprile dall’articolo 3, comma 3, del Dl 50/2017, che ha esteso l’obbligo di presentazione dell’F24 telematico.

Forniti questi importanti chiarimenti, l’Agenzia ha anche anticipato l’emanazione di un prossimo provvedimento che dovrebbe contenere una puntuale indicazione dei crediti (e quindi dei relativi codici tributo) che comportano l’obbligo di utilizzo dei servizi telematici.

Non è stato, invece, chiarito se il termine del 1° giugno, citato nella risoluzione dell’agenzia delle Entrate n. 57/2017 come data a decorrere dalla quale inizieranno i controlli sull’obbligatorietà dell’F24 telematico, debba di fatto essere interpretato nel senso che fino al 31 maggio i sostituti possono ancora utilizzare il tradizionale canale dell’home banking.

Pur comprendendo la ratio delle nuove regole, quale ribadita dall’amministrazione finanziaria, cioè quella di aumentare il presidio delle compensazioni che di fatto consentono un utilizzo immediato e incontrollato dei crediti maturati (nel corso dell’anno o a fine anno), l’immediata entrata in vigore delle stesse ha creato diverse difficoltà causate sia dai dubbi in merito ai crediti da usare con l’F24 telematico (solo oggi chiariti), sia dalla reali esigenze di aziende e professionisti di dotarsi di una nuova procedura, nonché di rivedere la propria organizzazione dei servizi di pagamento.

Le priorità dei professionisti

Il rapporto, spesso dialettico, dei consulenti del lavoro con gli interlocutori istituzionali è stato oggetto dell’intervento di Rossella Orlandi, direttore dell’agenzia delle Entrate, che ha sottolineato l’utilità della preziosa collaborazione tra Fisco e professionisti finalizzata a trovare un modo migliore per applicare le norme e, in particolare con i consulenti, per l’avvio dell’operazione della dichiarazione precompilata. Una collaborazione che, secondo il direttore, deve proseguire in futuro in modo da creare un clima diverso nei contribuenti, che incrementi sempre di più l’adempimento spontaneo.

In questo dialogo con le istituzioni, Marina Calderone, presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine dei consulenti del lavoro, ha espresso soddisfazione per l’approvazione del Jobs act degli autonomi, anche perché affronta l'aspetto economico dell’attività ed evidenzia che non sempre il lavoratore è il soggetto forte rispetto al committente. Tuttavia, in qualità di presidente del Comitato unitario delle professioni, ha chiesto a Bruno Busacca, capo della segreteria tecnica del ministero del Lavoro, intervenuto anch’egli al Forum, di andare oltre rispetto al Jobs act, dando avvio al tavolo tecnico sul lavoro autonomo presso il ministero, ponendo attenzione alle problematiche delle professioni ordinistiche.

Uno dei punti da affrontare, ha affermato Calderone, è l’equo compenso, un tema complicato «che ha bisogno di un approccio più ampio rispetto alla dimensione economica del reddito dei professionisti. L’Europa consente che, laddove ci siano professioni che sovrintendono ad attività di pubblico interesse, gli Stati membri possano declinare la normativa. Il tema dei compensi in altri Paesi Ue c’è e non viene messo in discussione».

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