L'esperto rispondeRapporti di lavoro

Variazione inquadramento previdenziale e ccnl

di Imbriaci Silvano

La domanda

Buongiorno, si chiede se una S.r.l. artigiana che effettua la variazione dell'inquadramento previdenziale da artigiano ad industria al fine di non essere vincolata ai limiti delle S.r.l. artigiane (maggioranza dei soci-amministratori e lavoratori), deve di conseguenza variare anche il CCNL applicato ai dipendenti. Inoltre si chiede se il limite dimensionale riferito ai dipendenti delle aziende stesse "artigiane" è legato all'inquadramento previdenziale dell'azienda o al CCNL applicato? Grazie.

Inquadramento previdenziale e scelta del contratto collettivo da applicare sono due aspetti diversi anche se omogenei. Il primo opera infatti su un piano pubblicistico: il pagamento della contribuzione corrisponde al settore di inquadramento relativo all’attività svolta (industria, commercio, agricoltura ecc…). La scelta del CCNL applicabile è invece questione rimessa, in linea di massima, al datore di lavoro, ossia all’autonomia privata. Da un punto di vista pratico è opportuno che l’applicazione del CCNL sia conforme all’inquadramento, soprattutto nel caso in cui l’azienda artigiana voglia liberarsi dai limiti dimensionali (o più semplicemente li superi). In tal caso, se è possibile accedere all’inquadramento come industria, diventa più difficile sostenere l’applicazione del CCNL artigiani, anche in assenza di un mutamento effettivo dell’attività svolta. In questo senso il limite dimensionale è legato all’inquadramento, perché il superamento del limite dimensionale comporta la perdita dell’inquadramento dell’azienda come artigiana (in altri termini: il limite dimensionale è requisito necessario dell’impresa artigiana). Nel passaggio ad impresa industriale non potranno peraltro essere applicati trattamenti peggiorativi al personale in forza, salva l’applicazione del nuovo CCNL per i nuovi assunti.

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