di Andrea Costa

La domanda

Un cittadino tedesco, dipendente di una società tedesca si trasferisce nell’anno 2017 in Italia per la durata di 1 anno, per sviluppare il mercato italiano. Il centro dei suoi interessi (famiglia) rimane in Germania; Essendo un “lavoratore distaccato” la società tedesca continua a pagare i contributi previdenziali in Germania (in quanto rimane all’estero meno di 2 anni); Trattandosi di una trasferta che si protrae per più di 183 giorni, il reddito del dipendente, come previsto dall’art 15 (doppie imposizioni), sarà assoggettato ad imposizione in Italia. La società tedesca non ha e non crea nessuna stabile organizzazione in Italia, e non versa dunque le imposte come sostituto d’imposta in Italia; Domanda: Come paga materialmente le imposte?

La permanenza del lavoratore tedesco in Italia per l’intero 2017 comporta il sorgere di una serie di obblighi nei confronti del fisco italiano. Fermo restando il mantenimento della contribuzione in Germania, in virtù del possesso del formulario A1, e supponendo effettuate le comunicazioni obbligatorie di inizio distacco in Italia previsti dal d.lgs. n. 136/2016, dal punto di vista squisitamente fiscale le imposte debbono essere versate nel nostro Paese per il tramite della dichiarazione dei redditi. Dunque, in assenza di un sostituto d’imposta nello Stato, le imposte relative ai compensi 2017 non verranno trattenute mese per mese, ma saranno determinate e liquidate in sede di Unico 2018 – redditi 2017 – beneficiando del credito di imposta nel caso di eventuali imposte pagate in Germania a titolo definitivo.

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