Rapporti di lavoro

Permessi elettorali per il voto del 5 giugno

di Michele Regina

Domenica 5 giugno si terranno le elezioni amministrative in diverse località, come previsto dal decreto del ministro dell'Interno dell'8 aprile 2016. È previsto invece per la giornata di domenica del 19 giugno 2016 il turno per gli eventuali ballottaggi. I seggi saranno aperti dal pomeriggio del 4 giugno per le attività preparatorie e dalle ore 7,00 alle 23,00 della giornata successiva per le consultazioni elettorali.

I dipendenti che siano chiamati a svolgere funzioni presso i seggi possono legittimamente assentarsi dal lavoro per il periodo corrispondente alle consultazioni. In questo periodo si deve verificare quali siano i giorni lavorativi o meno. Per le giornate lavorative, quali il sabato per chi lavori su sei giorni, ovvero il lunedì nel caso di protrazione in quel giorno delle operazioni di spoglio delle schede, il dipendente ha diritto allo stesso trattamento economico e normativo previsto come se avesse lavorato.

Per le giornate non lavorative, ovvero festive, quali la domenica o il sabato per chi lavora su 5 giorni, queste saranno retribuite con tante quote della normale retribuzione giornaliera ovvero in alternativa con giornate di riposo compensativo. Non dovrà essere prevista alcuna maggiorazione per turno festivo o straordinario anche perché il lavoratore, impegnato al seggio, è remunerato anche con quanto previsto per legge.

Qualche problema suscita, a parere di chi scrive, la scelta relativa alla opzione per le quote retributive o per i riposi compensativi per le giornate non considerate lavorative o festive.
La norma non dispone con chiarezza di chi sia tale scelta, anche se esiste una nota di Confindustria, sebbene da considerare solo a livello di opinione (circolare 11571/1992) che riconoscerebbe tale facoltà al datore di lavoro. Si suggerisce comunque di trovare l'accordo tra le parti.

È importante inoltre per quanto concerne il concetto di giornata da riconoscere a livello retributivo fare la seguente precisazione. La Cassazione, con la sentenza 8712/2002, ha sancito che la prestazione di alcune ore nell'ultimo giorno di consultazione (in tal caso era di martedì) deve essere considerata intera giornata e non a ore. Pertanto è irrilevante che l'impegno presso il seggio sia ridotto ad una ovvero ad alcune ore affinché vi sia il diritto alla corresponsione retributiva per l'intera giornata.

I lavoratori devono produrre all'azienda la copia del certificato di chiamata al seggio e la certificazione firmata dal presidente del seggio con l'indicazione delle giornate di presenza al seggio e dell'orario di chiusura. Nel caso di lavoratori che siano presidenti di seggio la certificazione è firmata dal vice-presidente.

Quando invece i lavoratori dovranno recarsi in altri comuni per votare chiederanno permessi che saranno solo a loro carico. In base all'articolo 2 della legge 178/1881, inoltre, le somme corrisposte dai datori di lavoro sono deducibili dall'imponibile fiscale degli stessi.

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