Adempimenti

Cnr, 10mila studenti in alternanza

di Claudio Tucci

Un’esperienza di formazione sul campo nei laboratori del Cnr, per “toccare con mano” tutti i passaggi di un progetto di ricerca, dall’ideazione alla sua realizzazione e comunicazione; e conoscere così anche nuovi mestieri in vista del successivo (e più rapido) ingresso nel mondo del lavoro.

Negli ultimi tre anni, 2014-2017, sono stati circa 10mila gli studenti di circa 550 istituti superiori che hanno svolto alternanza scuola-lavoro presso le oltre 100 sedi territoriali di centri di ricerca Cnr: circa sei ragazzi su 10 (il 59%, per la precisione) è entrato a contatto diretto con laboratori e attività di ricerca vera e propria; il 31% ha svolto il percorso didattico fuori dalla classe nel settore dell’informatica; e c’è stato anche chi si è esercitato nella (non facile) attività di divulgazione (di temi scientifici).

Forti di questi numeri, ieri, a Roma, la ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli, e il presidente del Consiglio nazionale delle ricerche, Massimo Inguscio, hanno confermato, firmando un nuovo protocollo, l’impegno di collaborazione a favore dei ragazzi: «Rinnoviamo una collaborazione di qualità – ha sottolineato Valeria Fedeli – che consente ai nostri studenti di entrare a contatto con l’attività di importanti istituzioni ed enti di ricerca, di scoprire il valore dello studio e dell’impegno dei ricercatori che vi operano e riscontrarne l’impatto nella società in cui viviamo. Questa intesa – ha aggiunto la titolare del Miur – ha un fondamentale merito: quello di mettere in comunicazione settori differenti della filiera italiana del sapere. Settori vitali e strategici sui quali dobbiamo investire se vogliamo costruire un domani di sviluppo sostenibile e di prosperità per il nostro Paese».

Del resto, ha aggiunto il numero uno del Cnr, Inguscio, «gli studenti hanno un’occasione straordinaria per essere parte attiva nei processi di ricerca scientifica. Il nostro impegno è condividere con i più giovani saperi, mestieri, esperienze, metodologie, tecnologie, sfide di frontiera». L’idea è anche quella di un primo contatto con il mondo del lavoro: in Italia, oggi, la transizione tra istruzione e occupazione è in media intorno ai 14 mesi; in Europa la media è circa 8 mesi.

Il Cnr ha in campo, anche, un progetto con Miur, Mibact, Fondazione Napoli Novantanove, “L’Archivio nazionale dei monumenti adottati dalle scuole italiane”, che nelle passate edizioni ha coinvolto oltre mille scuole. «Le aree tematiche delle adozioni dei monumenti sono molteplici e riguardano la storia artistica, culturale, storica, civile del territorio e di ognuno di noi - sintetizza Inguscio -. Da quest’anno, anche la sfera scientifica e tecnologica affinché gli studenti possano salvaguardare e appropriarsi di questa ricchezza multidisciplinare».

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