Adempimenti

Il Lul telematico slitta al 2018

di Antonio Carlo Scacco

Si allunga di un anno, al 1° gennaio 2018, il termine per la tenuta in modalità telematica del libro unico del lavoro: è l'effetto della pubblicazione nella GU del 28 scorso della legge di conversione del Decreto Milleproroghe (Dl 244/2016). La previsione, contenuta nell'articolo 15 del Decreto legislativo 151/2015, sarebbe dovuta entrare in vigore già a partire dal 1° gennaio del corrente anno allo scopo dichiarato di uniformare presso il ministero del Lavoro e delle Politiche sociali tutti i documenti aziendali. Conseguentemente si allungano anche i termini (indicativamente fissati nei sei mesi successivi alla entrata in vigore del decreto legislativo) per l'adozione del decreto ministeriale che dovrà stabilire le modalità tecniche e organizzative per l'interoperabilità, la tenuta, l'aggiornamento e la conservazione dei dati ivi contenuti. La notizia è stata accolta con un certo favore dagli operatori del settore, particolarmente le case software che, una volta entrata pienamente in vigore la norma, saranno chiamate a modificare sostanzialmente i programmi di elaborazione paghe.

Si pensi tuttavia ai vantaggi che la previsione, se correttamente attuata, potrà rappresentare in termini di semplificazione e razionalizzazione dei processi di comunicazione e gestione del rapporto di lavoro. Vantaggi che gli stessi consulenti del lavoro, in occasione della audizione svolta avanti la Commissione lavoro del Senato, non hanno mancato di evidenziare. La comunicazione telematica dei dati contenuti nel LUL potrebbe infatti sostituire ogni altro tipo di comunicazione (si pensi al prospetto informativo per i disabili, le comunicazioni all'Inps relative all'organico aziendale, i dati statistici da comunicare all'Istat ecc.). La creazione di un unico file telematico potrebbe sollevare i datori di lavoro ed i loro consulenti dalla pesante incombenza, ben nota agli operatori del settore, rappresentata dalla continua richiesta, da parte degli enti più diversi, dei medesimi dati contenuti nel libro unico. Anche ai fini previdenziali la pluriefficacia della comunicazione produrrebbe indubbi vantaggi (si pensi ad una eventuale integrazione dei dati contenuti nel flusso Uniemens ovvero dei dati che periodicamente devono essere inviati a fini assicurativi/assistenziali a casse previdenziali, fondi sanitari ec.). La previsione di un unico flusso standardizzato consentirebbe, altresì, di prevedere uniformemente voci e importi retributivi aggregati secondo specifiche funzioni e/o esigenze conoscitive: ne guadagnerebbe in misura rilevante non solo la leggibilità della busta paga (oggigiorno piuttosto criptica, soprattutto da parte dei lavoratori) ma anche le capacità ispettive degli organi di controllo che potrebbero esercitare (assai più rapidamente) le loro funzioni direttamente on-line ed in tempo reale, senza necessità di richiedere la esibizione dei documenti cartacei ai datori di lavoro.
È auspicabile, pertanto, una rapida attuazione della norma, nonostante le indubbie difficoltà di carattere pratico.

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