Adempimenti

Il sommerso cresce ancora

di Claudio Tucci

Cala il numero di aziende ispezionate (221.476 nel 2014 contro le 235.122 dell’anno prima) e di irregolarità (anche per la diminuzione del perimetro occupazionale). Ma il “peso” del lavoro sommerso cresce: su 181.629 lavoratori irregolari ben 77.387 sono risultati totalmente in nero, pari al 42,6% (nel 2013 ci si attestava al 36% - un aumento di circa 7 punti che si spiega con un maggiore affinamento dei controlli, ma anche con la crisi che porta «in un’ampia percentuale di casi» a eludere le regole).

I contributi e i premi inevasi accertati nel 2014 da ministero del Lavoro, Inps e Inail si attestano su 1,5 miliardi di euro (in media, negli anni precedenti, circa il 50% viene poi effettivamente incassato per via dei lunghi contenziosi). L’edilizia si conferma un settore “a rischio” con il 59% delle imprese controllate irregolari (+1 punto percentuale rispetto al 2013) e Lombardia, Puglia e Toscana sono le Regioni con il maggior numero di lavoratori “non in regola”.

La fotografia sull’attività di vigilanza in materia lavoristica è stata scattata ieri, a Roma, dal titolare, Giuliano Poletti, e dal dg per l’Attività ispettiva, Danilo Papa. Il tasso di irregolarità sul totale delle imprese ispezionate tocca quota 64,1% (in linea con il 2013) a testimonianza «di interventi mirati e che colpiscono le aziende più nei guai», spiega il ministro Poletti. Si tratta comunque di «un numero esagerato di irregolarità - replica il presidente della commissione Lavoro della Camera, Cesare Damiano -. Le aziende non vanno demonizzate. Chi viola è una quota minoritaria che pratica concorrenza sleale nei confronti della stragrande maggioranza di imprese rispettose di leggi e contratti».

Focalizzando l’attenzione sull’attività degli ispettori ministeriali (in totale 3.806 unità, compresi i militari dell’Arma dei carabinieri) spicca come lo scorso anno sono state irrogate 41.030 maxi-sanzioni per lavoro nero; un fenomeno che è maggiormente concentrato in Puglia (5.225 multe), Campania (4.600) e Calabria (4.236).

Le irregolarità contestate riguardano «significativi illeciti di natura sostanziale» (non quindi meri errori formali). E si abusa anche della cassa integrazione: su 1.308 accertamenti definiti nel 2014 sono emersi 393 soggetti irregolari (e c’è stato il riscontro pure di 95 «fattispecie penalmente rilevanti»). Stanno funzionando le conciliazioni monocratiche: sono state avviate 28.565 pratiche, e ben 7.733 si sono concluse con esito positivo per lavoratore e azienda. La partita è ora l’arrivo dell’agenzia unica per le ispezioni, prevista dal Jobs act. Il Dlgs è pronto - annuncia Poletti -. Martedì incontrerò i sindacati».

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