Adempimenti

Formazione, studenti ancora poco preparati

di Claudio Tucci

Gli studenti all'uscita da scuola sono preparati per il mondo del lavoro? Ancora non abbastanza. I programmi di studio sono ancora di qualità. Ma i ragazzi dimostrano di conoscere male le lingue straniere. Fanno pochi tirocini, esperienze all'estero, e attività laboratoriali. Insomma la contaminazione tra formazione in aula e formazione "on the job" in Italia è tutt'ora in salita.

Eppure, negli altri paesi questo "mismatch" è affrontato con decisione: in Germania e Polonia gli istituti orientano fin da subito «al futuro professionale» (una scuola su tre ha collaborazioni con aziende o enti del territorio). La Svezia punta su approfondimenti specifici su materie scientifiche. In Francia e Spagna sempre più studenti fanno parte di associazioni e club organizzati dalle stesse scuole «per fare esperienze pratiche». Anche oltre i confini nazionali.

A ricordare le distanze che ancora separano da noi istruzione e lavoro sono gli ultimi studi delle Fondazioni Intercultura e Telecom Italia che verranno illustrati a Milano il prossimo 1° ottobre.

La scuola italiana deve aprirsi di più e «guardare con attenzione alle competenze non strettamente curriculari - ha commentato il segretario generale della Fondazione Intercultura, Roberto Ruffino -. Un soggiorno all'estero produce una crescita complessiva della persona. Per questo scambi studenteschi ed educazione interculturale sono due facce di un unico progetto educativo che possono arricchire le competenze dei nostri giovani avvicinandole a quelle richieste dal mondo del lavoro».

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©