Previdenza

Nel comparto scolastico Ape sociale da settembre

di Matteo Prioschi


Si sblocca l'accesso all'Ape sociale nel comparto scolastico, ma il personale dovrà comunque lavorare fino all'inizio di settembre 2018. Con la nota 7673 dell'8 febbraio, infatti, il ministero dell'Istruzione ha fornito le indicazioni operative per accedere all'anticipo pensionistico dedicato ai lavoratori in difficoltà.

Finora il personale e i dirigenti della scuola che hanno già ricevuto dall'Inps la certificazione del diritto all'Ape sociale (per le domande relative al 2017) sono rimasti in un limbo. Infatti, con la nota 50436 del 23 novembre 2017 contenente le istruzioni operative per le cessazioni e i pensionamenti da effettuarsi nel 2018, il ministero in un apposito paragrafo aveva rinviato a un successivo provvedimento le indicazioni per l'Ape sociale.

Con la nuova nota si comunica che chi ha ricevuto la certificazione del diritto all'anticipo pensionistico può presentare domanda cartacea di cessazione dal servizio all'istituzione scolastica di riferimento se si tratta di personale docente e Ata, mentre i dirigenti scolastici devono indirizzarla all'ufficio scolastico regionale.

Tuttavia, precisa il ministero, le cessazioni decorreranno dal 1° settembre 2018. Se si tiene conto che a oggi le certificazioni spedite dall'Inps riguardano chi ha presentato domanda per l'Ape nel 2017 perché già l'anno scorso maturava i requisiti, in buona sostanza gli interessati potranno cessare dal servizio con quasi un anno di ritardo (l'Ape avrebbe dovuto partire il 1° maggio 2017, ma nei fatti è diventata operativa a dicembre).

Le istruzioni, però, secondo Uil e Uil scuola riguardano solo i potenziali “apisti” del 2017, che peraltro sono penalizzati dal ritardo del provvedimento ministeriale. «Ora il Miur – osserva il sindacato - non perseveri nell'errore e stabilisca in tempi brevissimi delle modalità che consentano l'accesso all'Ape dal 1° settembre 2018 a chi farà domanda quest'anno, prevedendo eventualmente delle dimissioni con riserva, che sarà sciolta a giugno con la pubblicazione della graduatorie. Questo sarebbe un modo efficace per garantire il diritto alla prestazione a chi ne ha diritto rispettando le necessità organizzative del settore, evitando di protrarre una discriminazione che penalizza gravemente i lavoratori della scuola riducendo di fatto la durata dell'Ape». Secondo il sindacato, se così non fosse si corre il rischio che chi riceve la certificazione nel 2018 vada in pensione nel 2019.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©