Previdenza

Arriva il bonus asilo nido per il 2018

di Matteo Prioschi

È possibile presentare le domande per ottenere il bonus asilo nido o per forme di supporto presso l’abitazione riferite al 2018. Con la pubblicazione della circolare 14/2018 avvenuta ieri, l’Inps ha comunicato infatti l’apertura della procedura a partire da ieri e fino alla fine dell’anno. Il bonus asilo nido non è una novità, in quanto introdotto in via strutturale dalla legge di bilancio 2017 e già fruibile l’anno scorso. Tuttavia l’erogazione dello stesso avviene nei limiti del budget annuale a disposizione (250 milioni di euro nel 2018) e quindi le domande vanno presentate anno per anno.

La procedura
La circolare 14/2018 contiene solo alcune precisazioni rispetto alla procedura utilizzata l’anno scorso, a cui il documento rimanda ampiamente (circolare 88/2017). Al pari di quanto avvenuto in passato la domanda può essere inoltrata solo in via telematica direttamente dal cittadino tramite sito internet o call center dell’Inps o affidandosi all’assistenza dei patronati.

Il bonus spetta ai genitori di minori nati o adottati dal 1° gennaio 2016, residenti in Italia, cittadini italiani o comunitari, o in possesso del permesso di soggiorno per soggiornanti di lungo periodo, ovvero di una delle carte di soggiorno per familiari extracomunitari di cittadini dell’Unione europea previste dagli articoli 10 e 17 del decreto legislativo 30/2007. Ai cittadini italiani sono equiparati i cittadini stranieri aventi lo status di rifugiato politico o lo status di protezione sussidiaria. Il richiedente dovrà essere colui che ha affrontato l’onere della spesa per quanto concerne l’asilo nido e dovrà essere anche convivente in caso di agevolazione per supporto domiciliare.

Le precisazioni
L’importo massimo erogabile è di 1.000 euro in un anno. Se utilizzato per pagare l’asilo nido, viene corrisposto in massimo 11 rate mensili di importo pari a 90,91 euro (90,90 l’ultima). Il contributo può essere inferiore alla retta effettivamente pagata e in tal caso la differenza resta a carico dei genitori. Se invece la retta è più bassa, non si matura alcun credito. Nelle istruzioni pubblicate ieri l’Inps precisa che per «asili nido privati autorizzati» si intendono quelle che hanno ottenuto l’autorizzazione all’apertura e al funzionamento da parte dell’ente locale competenze e gli estremi del provvedimento di autorizzazione devono essere indicati nella domanda.

Quest’ultima deve essere riferita a tutti i mesi per cui si intende chiedere il contributo. In tal caso, infatti, si otterrà una sola autorizzazione con la certezza di avere copertura finanziaria, mentre se si presenta una domanda “parziale” e dopo qualche tempo se ne presenta un’altra per ulteriori mesi, quest’ultima verrà accettata solo a fronte di risorse residue. Inoltre alla domanda deve essere allegata la documentazione relativa almeno alla retta del primo mese o quella che comprova l’iscrizione o l’inserimento in graduatoria.

Se invece il bonus deve essere utilizzato per pagare forme di supporto presso l’abitazione in quanto il bambino non può frequentare un asilo a causa di una patologia cronica, la circolare di quest’anno ribadisce un requisito già in vigore l’anno scorso e cioè che la domanda può essere presentata solo da genitore convivente con il figlio.

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