Previdenza

Boccia: più risorse da destinare a crescita e equità generazionale

di Nicoletta Picchio

Individuare strumenti che contribuiscano alla crescita del paese. Nello specifico «far arrivare all’economia reale le risorse dei fondi pensione». Insiste su questo aspetto Vincenzo Boccia, nel suo intervento all’assemblea di Assonfondipensione. «Bisogna lavorare insieme per un progetto paese», ha detto il presidente di Confindustria, un invito che coinvolge le parti sociali e le realtà dei fondi.

«È una sfida fondamentale – ha continuato – un atto di corresponsabilità in una fase delicata che il paese sta attraversando. Se la questione industriale è centrale e le parti sociali condividono questo aspetto strategico bisogna individuare strumenti che possano intercettare risorse e rendere il paese più competitivo». Con una operazione che punti alla crescita «come precondizione per combattere disuguaglianze e povertà» e «tenga conto dell’equità generazionale». Il lavoro dei giovani, innanzitutto: «Il dibattito sui contratti a termine non è una grande soluzione per aprire il mondo del lavoro, non è uno dei fondamentali per costruire un percorso di crescita. La vera priorità è il cuneo fiscale ed un grande piano shock per l’inclusione del giovani, rendendone conveniente l’assunzione. Se si fanno altre cose, smontando le riforme, stiamo portando il paese verso un’altra strada che non condividiamo».

Come aumentare le quota di risorse che i fondi pensione immettono nell’economia reale è stato il filo rosso che ha legato gli interventi dell’assemblea di Assofondipensione che si è tenuta ieri a Roma alla Luiss, a partire da quello del presidente Giovanni Maggi. Una battaglia che è partita da lontano, come ha ricordato Luigi Abete, presidente della Luiss Business School ed ex numero uno di Confindustria, su cui si è impegnato in passato, per rendere le imprese meno dipendenti del modello banco-centrico.

L’aspetto fiscale è uno degli elementi di fondo, hanno condiviso sia Boccia, sia il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, sia il sottosegretario all’Economia, Pierpaolo Baretta. «Ora la tassazione è alta, deve avere caratteristiche più di tipo europeo», ha detto Baretta, convinto che debba essere mantenuto un sistema di controllo tramite la Covip. Anche per Poletti è necessaria una rimodulazione fiscale ed ha sollecitato una campagna di educazione previdenziale, affinché i fondi rafforzino il proprio ruolo accanto al pilastro pubblico. Una «campagna di adesioni, tipo Pubblicità Progresso», l’ha definita Baretta, spostando però il tema alla prossima legislatura.

Anche Boccia si è soffermato sul fisco come leva importante per rendere più efficace l’azione dei fondi pensione: «Occorre coerenza, dobbiamo prima costruire un percorso noi parti sociali e poi chiedere atti amministrativi e fiscali». È importante, inoltre, ha sottolineato il presidente di Confindustria, che le risorse utilizzate, a partire dai flussi di Tfr, arrivino alle imprese italiane e alle Pmi: ad oggi si investe soprattutto in aziende quotate o straniere, con le risorse che escono dalle imprese e vanno altrove. «Occorre partire dalle criticità – ha aggiunto ancora Boccia – e lavorare insieme per un progetto paese, realizzando il circolo virtuoso dell’economia: più investimenti privati, più export, più occupazione, attivando così anche la domanda».

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