Previdenza

Contro le crisi fondo di solidarietà per gli studi professionali

di Mauro Pizzin

Conto alla rovescia per la nascita del nuovo fondo di solidarietà bilaterale destinato a garantire l’occupazione dei lavoratori impegnati nel settore delle attività professionali nei casi di riduzione o sospensione dell’attività lavorativa, sostituendo in particolare la cassa d’integrazione in deroga .

Dopo l’accordo raggiunto martedì 3 ottobre tra Confprofessioni e le organizzazioni sindacali Filcams , Fisascat e Uiltucs ,il fondo previsto dal Dlgs 148/2015 (prima della sua istituzione come gestione costituita presso l’Inps), dovrà ottenere il via libera del ministro del Lavoro, di concerto con il Mef, tramite decreto che in teoria dovrebbe essere adottato entro 90 giorni . «Detto che a questo punto noi confidiamo in un rapido iter per il riconoscimento ministeriale, ritengo che quella di tre mesi sia una previsione ottimista - ha sottolineato ieri il presidente di Confprofessioni , Gaetano Stella, motore dell’iniziativa -: più realisticamente, diamoci un tempo di sei mesi. Si tratta, comunque, di un risultato fondamentale per salvaguardare i livelli occupazionali negli studi professionali, frutto di una trattativa lunga e complessa con le organizzazioni sindacali».

Il nuovo fondo nella fase di avvio coprirà gli studi professionali che occupano mediamente più di tre dipendenti, allargando, quindi, il perimetro di soggetti obbligatoriamente coinvolti dall’articolo 26 del Dlgs 148/2015, il quale prevede l’obbligo di istituzione dei fondi di solidarietà solo in relazione ai datori di lavoro che occupano mediamente più di cinque dipendenti. Una scelta che per il presidente di Confprofessioni meglio fotografa la realtà degli studi professionali, costituita in media da realtà piuttosto piccole. «Ancora una volta - ha detto Stella - è prevalso il nostro senso di responsabilità sui temi di grande impatto sociale e abbiamo allargato la sfera di applicazione ai lavoratori attualmente non coperti dal Fondo di integrazione salariale».

Il fondo, alimentato per due terzi da contributi datoriali e per un terzo dal lavoratore, in prospettiva potrebbe fare da capofila nell’ambito di un processo di integrazione fra politiche passive e attive. «La nostra intenzione - ha concluso il numero uno di Confprofessioni - è quella di coinvolgere i fondi interprofessionali che si occupano di formazione, in modo da offrire al dipendente non solo un assegno di sostegno ma anche un aiuto sul fronte del ricollocamento».

Il nuovo fondo di solidarietà non è l’unica iniziativa sulla rampa di lancio di Confprofessioni: in vista dell’obbligo di attivazione di una polizza contro gli infortuni, previsto per gli avvocati dal prossimo 11 ottobre, è stata lanciata “Infortuni & welfare”, che prevede massimali e diaria di inabilità in linea con quanto richiesto dal decreto della Giustizia del 22 settembre 2016.

Il Dlgs 148/15

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