Previdenza

Riscatto della laurea in unica soluzione

di M.Pri

Per valutare la convenienza del riscatto della laurea si devono considerare diversi elementi, così che solo con un calcolo personalizzato si possono avere le informazioni necessarie per prendere una decisione. In particolare i lavoratori che hanno retribuzioni elevate potrebbero trarre un consistente beneficio dalla possibilità di dedurre i costi sostenuti per il riscatto.
La Fondazione studi dei consulenti del lavoro ha pubblicato ieri un approfondimento dedicato al riscatto in cui innanzitutto vengono ricordate le norme che regolano questa opzione, i requisiti che devono possedere gli interessati, le regole di calcolo che vengono applicate per determinare l'onere da versare per aumentare gli anni di contributi. Quest'ultimo può essere basato sulla riserva matematica se il periodo riscattato è soggetto al metodo di calcolo retributivo o sul sistema a percentuale se il periodo è soggetto al calcolo contributivo.
Premesso che il riscatto comporta un costo, lo stesso può essere spalmato in 120 rate mensili senza interessi. Oppure può essere versato in un'unica soluzione. In entrambi i casi i costi sostenuti dall'interessato sono interamente deducibili. Come esemplificato nell'approfondimento della Fondazione, questi elementi fanno sì che ad esempio un lavoratore che ha un imponibile fiscale di 300mila e decida di riscattare la laurea pagando 200.000 euro in un'unica soluzione beneficia in quell'anno di uno “sconto” sulle imposte lorde di 94.460 euro.
Un'altra possibilità per ridurre i costi, a disposizione di chi ha versato i contributi in più gestioni (incluse le Casse di previdenza dei professionisti), è valutare in quale gestione operare il riscatto, perché non c'è obbligo di effettuarlo nell'ultima in cui si è iscritti. Ovviamente in questo caso oltre ai costi si deve tener conto dei benefici, cioè di quanto aumenterà la pensione.

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