Previdenza

Approvate le nuove regole per le crisi

di Matteo Prioschi

Il Consiglio dei ministri di ieri ha approvato in via definitiva il decreto legislativo che estende alle imprese editrici le regole della cassa integrazione straordinaria già in vigore per il settore industriale. Inoltre sono stati ridefiniti i criteri per i pensionamenti anticipati di vecchiaia.

La Cigs potrà essere fruita per un massimo di 24 mesi in un quinquennio mobile a fronte di riorganizzazione aziendale per crisi, crisi aziendale compresa la cessazione dell’attività, e il contratto di solidarietà, con criteri più stringenti rispetto al passato. Prevista, inoltre, l’applicazione di un contributo addizionale proporzionale al periodo di utilizzo dell’ammortizzatore sociale, che è del 9% della retribuzione persa fino a 52 settimane, del 12% oltre 52 e fino a 104 settimane, del 15% per durate più lunghe. Queste novità entreranno, però, in vigore per la Cigs richiesta dal 1° gennaio 2018. Fino ad allora varranno le regole attuali.

Per quanto riguarda il pensionamento di vecchiaia anticipato accessibile nel caso di crisi con riorganizzazione aziendale, viene innalzato da 18 a 25 anni il requisito contributivo minimo, mentre quello anagrafico deve essere anticipato per non più di cinque anni rispetto alla vecchiaia. Con la riforma approvata dall’Inpgi, quest’anno la vecchiaia viene raggiunta a 64 anni dalle donne e a 66 anni dagli uomini. L’anno prossimo saranno necessari rispettivamente 65 anni e 7 mesi e 66 anni e 7 mesi. Il decreto legislativo prevede che per questi due anni il requisito anagrafico per il pensionamento di vecchiaia anticipato, per i piani di crisi non recepiti dal ministero alla data di entrata in vigore del decreto, sia di 58 anni per le donne e di 60 anni per gli uomini.

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