Previdenza

Rita, il montante continua a rivalutarsi

di Claudio Pinna

Con la Rita (la rendita integrativa temporanea anticipata erogata dai fondi pensione aziendali o contrattuali) l’accesso al pensionamento anticipato avviene senza la necessità di richiedere alcun prestito, a differenza dell’Ape volontaria. Non è necessaria nemmeno un una copertura assicurativa in caso di premorienza e quindi non si subisce alcuna riduzione della prestazione finale maturata nell’ambito dell’Inps.

La Rita può essere erogata nei confronti dei lavoratori, del settore privato o pubblico, che abbiano maturato gli stessi requisiti richiesti per l’Ape, mentre nessun requisito minimo di contribuzione è invece stabilito nell’ambito del fondo pensione di appartenenza. Ovviamente si parte dal presupposto che solamente gli iscritti con una adeguata posizione pensionistica maturata (e quindi una certa anzianità di iscrizione presso i fondi) abbiano interesse ad accedere alla prestazione.

Con la circolare pubblicata il 22 marzo, la Covip ha fornito alcuni chiarimenti al riguardo. La prestazione risulterà in definitiva pari all’erogazione frazionata del montante accumulato richiesto che potrà essere riscosso dal lavoratore in tutto o in parte. Il fondo pensione potrà provvedere a tale erogazione in maniera diretta, senza la necessità di stipulare alcuna convenzione con le compagnie di assicurazione.

Nell’ottica poi di favorire la gestione attiva della posizione pensionistica maturata, anche nel corso del periodo di erogazione la porzione del montante di cui si richiede il frazionamento rimarrà accantonata nell’ambito del patrimonio e potrà beneficiare dei relativi rendimenti maturati. La rata di rendita erogata non risulterà quindi costante, ma varierà di volta in volta a seconda dei risultati, positivi o negativi, ottenuti dalla gestione finanziaria.

In tale ottica, considerando il ridotto orizzonte temporale, appare opportuno che il relativo montante sia destinato verso la linea di investimento più prudenziale offerta dal fondo pensione. In ogni caso l’iscritto ha la possibilità di utilizzare il comparto che più ritiene adeguato. Al lavoratore che richieda la Rita saranno consegnati due documenti: uno con la descrizione di tutte le caratteristiche della prestazione, l’altro, il modulo, per l’effettiva richiesta.

La periodicità della prestazione è lasciata alla libera scelta della forma pensionistica complementare che potrà anche prevedere diverse opzioni a favore dell’iscritto. La Covip non ritiene inoltre necessario che i fondi pensione apportino integrazioni agli statuti, ai regolamenti e alle note informative per tener conto della nuova prestazione garantita.

La tassazione della Rita seguirà nella sostanza la normale imposizione fiscale, e cioè dipendente dalla lunghezza del periodo di iscrizione, con un massimo del 15% e un minimo del 9 per cento.

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