Previdenza

L’inflazione negativa congela i contributi

di Fabio Venanzi

Aggiornate le aliquote contributive 2016 degli iscritti alla gestione separata. Con la circolare 13/2016 di ieri, l'Inps ha preso atto che con la legge di Stabilità 2016 i lavoratori autonomi titolari di partita Iva privi di cassa professionale continueranno a versare il 27% oltre lo 0,72% a tutela di maternità, assegno nucleo familiare, malattia e congedo parentale.

I professionisti, già titolari di altra tutela pensionistica obbligatoria nonché i pensionati verseranno il 24 per cento.

I collaboratori e le figure assimilate pagheranno invece il 31,72% tranne se “già tutelati” nel qual caso si fermano al 24 per cento.

La ripartizione dell'onere contributivo è sempre un terzo a carico del percipiente e due terzi a carico del committente mentre per i liberi professionisti è tutto a carico degli stessi.

Il massimale contributivo è, come lo scorso anno, a 100.324 euro mentre il minimale a 15.548 euro. Nel caso in cui il minimale non dovesse essere raggiunto entro la fine del 2016 saranno accreditati i mesi corrispondenti ai contributi versati.

Con la circolare 14/2016 sono stati precisati i contributi volontari dei lavoratori dipendenti non agricoli, degli autonomi nonché degli iscritti alla gestione separata. La retribuzione minima settimanale è 200,76 euro, come per lo scorso anno. Infatti a causa dell'inflazione negativa, è scattata la sterilizzazione dei valori inferiori a zero prevista dalla legge di Stabilità 2016.

La contribuzione mensile degli artigiani è fissata a 299,30 euro mentre quella dei commercianti a 300,47 a causa della maggiore aliquota prevista per gli iscritti a tale gestione a finanziamento dell'indennizzo per la cessazione definitiva dell'attività commerciale.

Per fasce di reddito superiori al primo tetto pensionabile (46.123 euro) la contribuzione varia da 887,87 euro degli artigiani a 891,33 euro dei commercianti. Per i prosecutori volontari iscritti alla gestione separata non titolari di partita Iva l'importo del versamento minimo annuo non può essere inferiore a 4.197,96 euro mentre a 4.819,88 euro per i professionisti.Con la circolare 15/2016 sono stati stabiliti i valori di contribuzione per il 2016 da parte degli artigiani e dei commercianti.

Per effetto della riforma 2011 (Dl 201/2011) l'aliquota sale dello 0,45 per cento. I contributi minimi che dovranno essere versati sono pari a 3.599,03 per gli artigiani e 3.613,02 per i commercianti. In tale importo è compreso anche il contributo maternità, di 7,44 euro annui. Il minimale di reddito e il contributo annuo devono essere riferiti al reddito attribuito a ogni singolo soggetto operante nell'impresa. I soggetti già assicurati al 31 dicembre 1995 non dovranno versare i contributi sulla parte di reddito eccedente 76.872 euro mentre gli altri – cioè i soggetti contributivi puri – avranno come limite il massimale contributivo pari a 100.324 euro.

Fanno eccezione gli affittacamere, tenuti al versamento dei contributi a percentuale calcolati sull'effettivo reddito, non operando il minimale contributivo.Infine, con la circolare 16/2016 sono stati ufficializzati i contributi dovuti per i lavoratori domestici, che non variano rispetto all'anno scorso.

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