Previdenza

Il consuntivo sull’opzione donna è già impossibile

di Matteo Prioschi

Mentre i ministri dell’Economia e del Lavoro dichiarano di stare valutando la possibilità di estendere l’utilizzo dell’opzione donna oltre il 2015, l’Istituto nazionale di previdenza sociale, da quasi un anno, ha già “sfondato” tale data.

Gli effetti dell’indicazione contenuta nel messaggio Inps a uso interno 9231 di fine 2014 e ora “ufficializzata” con una comunicazione ai patronati probabilmente saranno limitati, ma la decisione in esso contenuto è importante.

Da oltre un anno si assiste al balletto sulla possibilità (per il ministero del Lavoro) o impossibilità (per l’Economia) di consentire alle donne che maturano la decorrenza della pensione oltre il 2015 di continuare a utilizzare l’opzione donna, che permette di ricevere l’assegno con 57 anni e 3 mesi di età (58 e 3 per le autonome) e 35 di contributi.

Secondo l’interpretazione rigorosa della legge 243/2004 effettuata dal ministero dell’Economia, la sperimentazione dell’opzione si deve chiudere entro il 2015, in modo da poter effettuare un consuntivo e valutare se procedere oltre. Se si consente di utilizzare questa via d’uscita anche alle donne che maturano il diritto nel 2015, ma la decorrenza 12-18 mesi dopo (per via delle finestre mobili), il consuntivo non può essere fatto al termine di quest’anno. Da qui il veto dell’Economia, mentre il Lavoro dopo una lettura rigida della norma è passato a una più “permissiva”.

Ma l’Inps per ora ha individuato una terza soluzione che comunque fa saltare la lettura rigorosa: secondo l’istituto di previdenza è necessario che la prima decorrenza utile della pensione sia entro quest’anno, ma se una donna vuole continuare a lavorare può farlo senza perdere il diritto. Poi, nel 2016 o dopo, quando vorrà potrà utilizzare l’opzione. Con buona pace della verifica sull’utilizzo della stessa e dei relativi costi per il sistema previdenziale.

Di certo c’è che tre istituzioni che dicono tre cose differenti creano confusione tra le potenziali pensionate e gli operatori del settore.

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