Contrattazione

Lazio, nuove regole per i tirocini extracurriculari

di Claudio Tucci

Non meno di 800 euro lordi mensili (oggi l’indennità minima è di 300 euro); e una durata massima di sei mesi (anziché 12), proroghe e rinnovi compresi (uniche eccezioni per soggetti svantaggiati e disabili per i quali si può salire, rispettivamente, a 12 e 24 mesi). Il Lazio, in attuazione delle linee guida “nazionali” approvate a fine maggio, ha deciso di riscrivere la disciplina regionale dei tirocini extracurriculari, quelli cioè finalizzati a orientamento e inserimento occupazionale (i tirocini “scolastici” restano gestiti da istituti formativi e università).

Le novità, che entreranno in vigore nei prossimi giorni, sono diverse: «I tirocini diventano una vera e propria misura di politica attiva – spiega l’assessore al Lavoro, Lucia Valente –. Potranno essere svolti da chiunque, giovani inoccupati o disoccupati adulti, senza limiti d’età. La durata minima non potrà essere inferiore a due mesi; per le attività stagionali si scende a un mese, e gli studenti, a partire dai 16 anni, potranno svolgere, solo in estate, mini-tirocini da 14 giorni fino a un massimo di tre mesi. L’indennità minima mensile sale a 800 euro lordi e i tirocini non potranno essere svolti nelle ore notturne o per sostituire personale in malattia, maternità o ferie. Per chi viola le regole multe fino a 6mila euro, per chi omette di corrispondere la “retribuzione” mensile, e l’interdizione che può arrivare fino a due anni».

I datori di lavoro non potranno attivare tirocini se hanno fatto licenziamenti (a eccezione di quelli per giusta causa) nei 12 mesi precedenti. In generale non si potranno far svolgere al tirocinante le stesse mansioni di un lavoratore espulso dall’azienda, anche con procedura collettiva; ed è vietato, pure, ri-assumere con tirocinio una risorsa che ha lavorato per lo stesso datore nei due anni precedenti. Possibili invece tirocini in presenza di contratti di solidarietà espansiva.

I limiti quantitativi restano invariati: ciascun datore fino a cinque dipendenti, infatti, potrà avere un tirocinante; si sale a due per quelli tra sei e 20 addetti e si arriva al 10% per le imprese con oltre 20 lavoratori in forza a tempo indeterminato. Questi tetti potranno essere superati, proporzionalmente, nel caso di stipula di un contratto di lavoro subordinato di almeno sei mesi (le aziende oltre i 20 dipendenti potranno attivare fino a quattro tirocini oltre il limite del 10% se vengono assunti tutti i tirocinanti dei 24 mesi precedenti).

«Il tirocinio – conclude Valente – si realizza sulla base di un Progetto formativo individuale, che può essere rinnovato una sola volta, sempre nell’ambito dei sei mesi totali. Sono previsti tutor, per affiancare le persone, e verifiche anti abusi. Insomma, la nuova normativa introduce più garanzie: l’ingresso o il re-inserimento nel mondo del lavoro dev’essere un’esperienza incoraggiante e tutelata, non uno sfruttamento».

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