Contrattazione

In banca il contratto ibrido

di Cristina Casadei

«Buongiorno, sei interessato ad un’opportunità di lavoro che coniuga imprenditorialità e stabilità?» Detta così sembrerebbe la cornice del migliore dei mondi del lavoro possibile, in cui da un lato c’è la sicurezza che dà il contratto stabile e dall’altro la libertà e l’intraprendenza che consentono l’attività d’impresa. Sbirciando su Linkedin non resta inosservata la sirena di Intesa Sanpaolo che chiama a raccolta i futuri bancari ibridi dopo avere raggiunto con i sindacati un accordo su un nuovo schema contrattuale, il cosiddetto contratto misto che verrà sperimentato nel biennio 2017/2018.

La vita dei nuovi bancari sarà per due giorni alla settimana regolata dal contratto collettivo nazionale dei bancari e per tre giorni basata sull’attività di consulente finanziario. Una sperimentazione? Per ora si, l’accordo sindacale prevede due anni di rodaggio, ma poi quella del bancario metà dipendente e metà consulente potrebbe essere una delle nuove frontiere del lavoro in banca. Con le filiali sempre meno “frequentate”, le banche - ma anche i sindacati - sono alla ricerca di nuove formule e nuovi mestieri per salvaguardare l’occupazione. Il progetto Minotauro per ora riguarderà 400 persone la cui selezione sfrutterà un canale social. Già perché è su Linkedin che si legge il seguito del buongiorno. «... se sei un gestore o un consulente finanziario intraprendente e ambizioso, Intesa Sanpaolo ha una proposta innovativa ritagliata su misura per te».

Cosa serve per candidarsi? Un’esperienza di almeno 5 anni nel settore, l’iscrizione all’albo dei consulenti finanziari e l’iscrizione al registro Ivass. E poi? E poi inizierà una vita diversa anche per i bancari. Secondo quanto indica l’accordo sindacale, sono previsti due giorni alla settimana da lavoratore dipendente con contratto a tempo indeterminato, a part time verticale e stipendio regolato dal contratto del credito, con il ruolo di gestore di filiale e tre giorni alla settimana da lavoratore autonomo con ruolo di consulente finanziario monomandatario con remunerazione collegata alla redditività del portafoglio gestito. In più per il bancario ibrido è previsto il pieno accesso ai benefit del gruppo Intesa Sanpaolo, dal fondo pensione all’assistenza sanitaria.

Ma in pratica cosa accadrà? I due ruoli del Minotauro rimarranno distinti. Nel ruolo di dipendente gestore il bancario riporterà al direttole di filiale a cui è assegnato, mentre nel ruolo di consulente finanziario riporterà al dc personal che si avvale della collaborazione di un coordinatore consulenti finanziari. Per non sovrapporre i due ruoli sono previste anche due utenze distinte, mentre l’esercizio del proprio lavoro avverrà in sede per il gestore e fuori sede per il consulente finanziario che esercita e organizza la sua attività con autonomia. E il portafoglio? È previsto il divieto di sviluppo durante l’orario di consulente finanziario di altri clienti del gruppo Intesa Sanpaolo diversi da quelli assegnati. In vista delle selezioni attenzione alle killing questions perché i minotauri da consulenti finanziari dovranno dimostrare di avere un portafoglio sopra i 5 milioni di euro, mentre da dipendenti sopra i 15 milioni.

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