Contrattazione

L’hi-tech e il ruolo delle donne

di Cristina Casadei

Chi l’ha detto che la meccanica non è un comparto per donne? Il manifesto del nuovo umanesimo metalmeccanico dedica un intero capitolo al riconoscimento e all’affermazione del ruolo delle donne. «La fabbrica intelligente si fonda sul contributo di uomini e donne che grazie al lavoro possono sviluppare la propria professionalità e la propria personalità, contribuendo con le proprie competenze, attitudini e valori, al successo dell’impresa», si legge. Nelmanifesto il riconoscimento del ruolo delle donne è molto di più del riconoscimento del genere: è il riconoscimento della diversità e dell’unicità di ogni lavoratore e del contributo di tutti.

Le fabbriche metalmeccaniche sono oggi quanto di più lontano ci sia dalla fabbrica novecentesca, dove la forza fisica imponeva il monopolio maschile del lavoro metalmeccanico. Oggi tutto è cambiato e le fabbriche, con l’avanzare delle tecnologie e dell’automazione, sono sempre più inclusive e a misura di tutti. Anche delle donne. Certamente i numeri dell’occupazione femminile nella meccanica mostrano che c’è ancora molto da fare. Le meccaniche sono il 21% degli occupati, ma guardando a certe esperienze, come Fabbrica 4 D, ideata insieme a Valore D, è anche vero che molto si sta facendo per invertire la rotta. Il network nato nel 2015 per valorizzare ruolo e apporto delle donne nella meccanica conta 600 iscritti tra imprenditrici, lavoratrici e studentesse e sta attraversando imprese e territori con momenti in-formativi “online” attraverso webchat, survey come quella intitolata “La tua voce conta” ed eventi ed iniziative sui vari territori pensati sotto forma di work-out per tradurre in idee, proposte e risposte concrete le indicazioni emerse attraverso la survey.

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