Contrattazione

Sanofi, stop ai controlli sull’orario

di Francesco Prisco

Una sola timbratura per il personale d’ufficio, stop ai controlli da parte dell’azienda sugli orari osservati dai dipendenti, accelerazione ancora maggiore sullo smart working e un nuovo approccio alla medicina preventiva, con un ceck up completo gratuito, una volta ogni due anni, per tutti i dipendenti.

Si regge su questi pilastri il nuovo contratto integrativo di Sanofi, big pharma che qui in Italia conta oltre 2500 collaboratori, tre sedi e quattro stabilimenti a Origgio, Anagni, Scoppito e Brindisi. Il testo, sottoscritto di recente con le delegazioni di Filctem, Femca e Uiltec, presenta diversi elementi di innovazione rispetto al panorama del settore farmaceutico. Tutto sommato invariato il capitolo economico, nel quale si stabilisce che «il premio di produzione, per tutti i dipendenti, è fissato in euro 154,94 al mese».
A livello di filosofia generale, l’integrativo declina la gestione del tempo in una logica di flessibilità e conciliazione tra vita e lavoro. Per il personale degli uffici viene infatti introdotta una sola timbratura ed eliminato, di fatto, il controllo da parte dell’azienda dell’orario di lavoro. Scelta coerente con il percorso compiuto dall’azienda negli ultimi anni con l’introduzione della flessibilità logistica. Il programma di smart working, avviato come pilota nel 2014, nel nuovo accordo è esteso a tempo indeterminato e garantisce la possibilità di lavorare da casa un giorno a settimana. Oggi lavora in flessibilità logistica più del 60% dei collaboratori delle sedi di Milano, Modena e Roma. Un aiuto concreto alla gestione familiare, che il nuovo accordo rende concreto anche grazie a un maggior numero di ore di permesso retribuite per la gestione dei genitori anziani o dei parenti non autosufficienti.

Forte upgrade al piano di medicina preventiva offerto ai collaboratori: tutto il personale di sede, indipendentemente dal proprio livello, avrà garantito un check up biennale completo in una struttura esterna convenzionata, selezionata tra quelle attive sul territorio. Tutti gli addetti sono inoltre coperti da un’assicurazione per i rischi da infortuni professionali ed extra professionali valida 24 ore su 24 e in tutto il mondo, oltre che da un’assicurazione sulla vita.

Sempre in una logica di attenzione alla famiglia del collaboratore e di supporto alla genitorialità, alle iniziative già disponibili - dai campus estivi e invernali organizzati in azienda ai percorsi di orientamento alla scelta dell’università - vengono istituiti premi studio per i figli dei dipendenti che si distinguono, specifici per ogni ciclo di studi. L’azienda mette inoltre a disposizione un monte di 350mila euro l’anno per i prestiti ai dipendenti, erogabili «per specifiche e documentate – necessità di carattere sociale o particolari esigenze di carattere economico». Al lavoratore con almeno sette anni di anzianità aziendale può essere, quindi, concessa un’anticipazione del Tfr non superiore al 70% dell’ammontare della cifra maturata al momento della richiesta. Secondo il direttore delle risorse umane Laura Bruno, il nuovo accordo «è frutto di un dialogo con le parti sociali che è sempre stato corretto e proficuo. Tiene il passo dei profondi cambiamenti in atto nel mondo del lavoro e nella nostra organizzazione. Non è però un punto di arrivo. Stiamo già lavorando - aggiunge la manager - a ulteriori miglioramenti in termini di welfare».

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