Agevolazioni

Voucher baby sitter fino a 3.600 euro

di Alessandro Rota Porta

Sono una madre lavoratrice dipendente, ho terminato il congedo di maternità da circa 9 mesi e vorrei richiedere, in alternativa al congedo parentale, la corresponsione di voucher per l’acquisto di servizi di baby sitting: ho saputo che occorre seguire le modalità del Libretto famiglia, ma non so come funziona.
Vorrei sapere quali sono esattamente i requisiti richiesti, come inviare la domanda all’Inps e le corrette procedure di utilizzo. Inoltre, se in corso di erogazione del Libretto famiglia volessi cambiare idea e optare per la fruizione del congedo parentale, posso farlo? Con quali passaggi?

S.P. - Trento

Con il messaggio 1428 del 30 marzo 2018, l’Inps è da poco intervenuto sulla questione posta dalla lettrice. Il contributo per i servizi di baby-sitting e per i servizi all’infanzia va richiesto al termine del congedo di maternità ed entro gli 11 mesi successivi. Qualora, come in questo caso, la rinuncia al congedo parentale avvenga in favore della possibilità di acquistare servizi di baby sitting (l’alternativa è l’ottenimento di un contributo per sostenere gli oneri della rete pubblica dei servizi per l’infanzia o dei servizi privati accreditati) il contributo andrà ottenuto con le modalità del Libretto famiglia: l’importo del bonus è pari a 600 euro mensili, riconosciuto per un massimo di sei mesi (riproporzionato per le lavoratrici part-time). Le madri lavoratrici possono accedere al beneficio anche per più figli, presentando una domanda per ogni figlio purché, per ciascuno dei figli, ricorrano i requisiti richiesti.

Il primo passaggio per ottenere l’agevolazione è la domanda all’Inps, inoltrabile online, sul sito internet dell’istituto (occorre il Pin “dispositivo”); presso i patronati oppure attraverso il contact center. Tra le varie informazioni richieste nell’istanza, l’interessata dovrà, appunto, optare per una delle due alternative del beneficio (baby sitting o servizi per l’infanzia).

Il provvedimento di accoglimento o rigetto verrà pubblicato sul sito dell’Inps e sarà consultabile attraverso l’ area di accesso personale della lavoratrice alla procedura di presentazione della domanda. Nel caso la domanda sia stata gestita da un patronato, invece, sarà quest’ultimo ad avvisare l’interessata.

Nell’ipotesi in esame, una volta accettata la domanda (entro e non oltre 120 giorni dall’accoglimento della stessa) sia la mamma che la baby sitter si devono registrare sulla piattaforma informatica dell’Inps per gestire il Libretto lavoro, all’indirizzo web www.inps.it/Prestazioni Occasionali. Durante la registrazione, al momento dell’inserimento della prestazione, bisognerà selezionare l’apposita voce del menu a tendina «acquisto di servizi di baby-sitting». L’interessata e il prestatore possono accedere alla procedura con queste modalità: direttamente con l’utilizzo delle proprie credenziali personali; avvalendosi dei servizi di contact center; tramite gli intermediari abilitati o i patronati.

Una volta effettuata la registrazione, le mamme beneficiarie del bonus, verificata la capienza del portafoglio elettronico - al fine di garantire il pagamento nei termini di legge da parte dell’Inps -, inseriranno le prestazioni lavorative entro il giorno 3 del mese successivo rispetto a quello di svolgimento delle prestazioni stesse.

Salvo diversi chiarimenti dell’Inps pare, però, che non sia possibile spendere l’intero voucher baby sitting nei confronti di un’unica baby sitter: l’importo di 3.600 euro (600 euro per sei mesi), infatti, va a impattare sul massimale previsto per l’utilizzo del Libretto famiglia. Sul punto, le regole del lavoro occasionale prevedono che il singolo prestatore (in questo caso: la baby sitter) possa ricevere un massimo di 2.500 euro dallo stesso utilizzatore (la mamma) nell’arco dell’anno civile di svolgimento della prestazione lavorativa. I 2.500 euro sono da intendersi come riferiti ai compensi percepiti, al netto di contributi, premi assicurativi e costi di gestione. Quindi, per non sforare il tetto, se una mamma intende utilizzare interamente i 3.600 euro a sua disposizione in un arco di tempo che va da gennaio a dicembre dello stesso anno, deve suddividere tale importo almeno tra due baby sitter.

La rinuncia al beneficio può essere effettuata dal giorno successivo all’accoglimento della domanda, solo in via telematica, con la stessa procedura utilizzata per la presentazione della domanda: poiché il beneficio è divisibile solo per frazioni mensili intere, la rinuncia parziale potrà essere effettuata per uno o più mesi e non per frazioni di esso.

Se la rinuncia dovesse avvenire dopo l’acquisizione del Libretto famiglia, la madre beneficiaria potrà restituire gli importi corrispondenti ai mesi di beneficio cui intende rinunciare, utilizzando la medesima procedura con cui ha acquisito il contributo.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©