Agevolazioni

Imprese sociali: come ottenere i finanziamenti agevolati dal Mise

di Antonio Carlo Scacco

La disciplina delle imprese sociali è stata, da ultimo, sottoposta a profonde revisioni con decreto legislativo 112/2017, adottato in attuazione della legge di delega 106/2016.

Si definisce sociale la impresa privata, anche societaria, che non persegue scopi di lucro ed ottiene almeno il 70% dei ricavi da finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale. Vi appartengono di diritto le cooperative sociali di cui alla legge 281/1991, anche prescindendo dalla verifica dei requisiti.

Per agevolare le imprese sociali, ivi incluse le società cooperative con qualifica di Onlus ex Dlgs 460/1997, il Ministero dello Sviluppo economico eroga un particolare finanziamento di durata fino a 15 anni, comprensiva di un periodo di preammortamento massimo di 4 anni al tasso agevolato dello 0,5 per cento annuo. Al finanziamento agevolato deve essere associato un finanziamento bancario a tasso di mercato ed avente pari durata.

In una apposita sezione del proprio sito, il Mise risponde ad alcune delle domande più frequenti sulle modalità di erogazione.

Per accedere alla agevolazione è necessario compilare una domanda, secondo lo schema contenuto nell'allegato 1 al decreto 26 luglio 2017, utilizzando la versione del modulo resa disponibile nella sezione “Agevolazioni alle imprese per la diffusione e il rafforzamento dell'economia sociale”.

La domanda può essere presentata esclusivamente a mezzo PEC al seguente indirizzo: es.imprese@pec.mise.gov.it. Tra i documenti allegati, è espressamente indicata la delibera di finanziamento adottata dalla banca finanziatrice. Non sono previsti termini di scadenza (le richieste sono ammesse fino ad esaurimento dei fondi disponibili). Si ricorda che, al momento della presentazione della domanda, la società deve essere regolarmente costituita, trovarsi in regime di contabilità ordinaria, non avere in corso procedure di liquidazione/concorsuali ed essere in regola con le disposizioni vigenti in materia di normativa edilizia ed urbanistica, del lavoro, della prevenzione degli infortuni e della salvaguardia dell'ambiente nonché in regola con gli obblighi contributivi. Non sono previsti limiti dimensionali (ma una quota del 60 per cento dei fondi è riservata alle micro, piccole e medie imprese).

I programmi finanziabili devono perseguire uno o più degli obiettivi previsti dall'art. 8 del decreto interministeriale 14 febbraio 2017, in particolare incremento occupazionale di categorie svantaggiate; inclusione sociale di soggetti vulnerabili; raggiungimento di specifici obiettivi volti alla salvaguardia e valorizzazione dell'ambiente, del territorio e dei beni storico-culturali; altri benefici derivanti da una attività di rilevante interesse pubblico o di utilità sociale.

La impresa sociale, per sua natura, deve prevedere il coinvolgimento dei lavoratori sotto forma di idoneo meccanismo di consultazione mediante il quale tali soggetti possono esercitare un'influenza sulle decisioni dell'impresa medesima, con particolare riferimento alle questioni che incidano direttamente sulle condizioni di lavoro e sulla qualità dei beni o dei servizi.

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