Agevolazioni

Dalle Regioni un aiuto per gli studi

di Flavia Landolfi

In principio fu la Commissione europea che con una decisione adottata nella primavera del 2014 aprì la strada dei finanziamenti, diretti e strutturali, al mondo dei professionisti . Venne poi la legge di Stabilità 2015 a decretarne l’efficacia sul fronte dei fondi strutturali: professionisti e imprese pari sono e quindi accesso per tutti ai bandi che distribuiscono fondi per la promozione delle politiche comunitarie. A chiudere il cerchio ci ha pensato poi il Jobs Act degli autonomi che ha reso stabile la chance di accedere ai fondi Uee ha allargato agli studi la possibilità di accedere alle gare d’appalto bandite dalla pubblica amministrazione. Non solo: la legge concede la possibilità di creare alleanze con le imprese nella partecipazione alle reti miste, costituire consorzi stabili professionali e associazioni temporanee professionali . Il lungo iter dell’accesso degli studi ai fondi è stato costellato da non poche difficoltà ed è stato superato grazie all’equiparazione dei professionisti alle Pmiin relazione all’accesso ai fondi.

E arriviamo a oggi quando con un percorso a macchia di leopardo le Regioni si stanno via via allineando alle norme prevedendo l’equiparazione tra imprese e professionisti e talvolta dedicando a questi ultimi bandi ad hoc. Ma molto resta da fare. «Non sembra sia bastato equiparare le libere professioni alle piccole imprese perché l’accesso ai fondi per i professionisti resta ancora un miraggio - dice Confprofessioni, che ha curato la selezione di bandi pubblicati in questa pagina - e non appare sufficiente nemmeno l’impegno delle Regioni consapevoli del ruolo delle libere professioni per l’Europa 2020, come la Toscana, l’Emilia Romagna, la Sicilia, la Sardegna, la Campania, l’Umbria, il Veneto, dove sono stati previsti dei bandi specificamente rivolti alle libere professioni».

E quindi per cogliere le opportunità dei bandi messi in pista dalle Regioni bisogna leggere con attenzione gli avvisi pubblicati: non tutti si rivolgono chiaramente agli studi professionali che però possono essere coinvolti in qualità di imprese, partner di reti di impresa o datori di lavoro per l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro.

«La selezione delle opportunità di finanziamento - spiega Confprofessioni - è stata ottenuta scegliendo gli avvisi finalizzati a sostenere imprenditorialità e occupazione negli studi professionali. Sono bandi direttamente rivolti agli studi professionali come il bando della Regione Toscana o quello del Veneto, oppure indirettamente rivolti ai professionisti come gli altri». Scadenze diversificate: si va dalla fine del 2017 ai primi mesi del 2018 come nel caso dell’Umbria. «L’accento prevalente - prosegue l’associazione - è sull’imprenditorialità, mentre alcuni bandi sono focalizzati sull'occupazione, come nel caso delle Marche o del Lazio».

I dettagli delle agevolazioni

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