Agevolazioni

I professionisti nel Comitato che monitora l’impiego delle risorse europee

di Federica Micardi

Ieri si è incontrato per la prima volta Il «Comitato con funzioni di sorveglianza e accompagnamento dell'attuazione dei Programmi 2014-2020» presieduto dal direttore dell'Agenzia per la Coesione Maria Ludovica Agrò. Si tratta di un comitato ad hoc, con funzioni di sorveglianza, per monitorare la distribuzione sul territori delle risorse comunitarie, che normalmente vengono erogate dalle Regioni.
In rappresentanza delle professioni erano presenti Giampiero Malagnino, vice presidente dell'Adepp, l’associazione che rappresenta 19 Casse di previdenza, e Gaetano Stella, presidente di Confprofessioni.
Per anni i professionisti sono stati esclusi dalle risorse che l’Unione europea mette in campo per le Pmi; recentemente Bruxelles ha riconosciuto che le libere professioni svolgono un'attività economica e di conseguenza hanno diritto ad accedere alle risorse; un'apertura che però spesso non trova riscontro nei bandi regionali.
Ora questo neo comitato potrebbe fare la differenza. L’Adepp, attraverso Giampiero Malagnino ha presentato un documento che spiega il ruolo dei professionisti in Italia e in Europa e contiene alcune proposte concrete. «Nel mio intervento ho avanzato la richiesta di costituire una sottocommissione per le libere professioni – racconta Malagnino - così come sottocommissioni saranno probabilmente create per il Mezzogiorno e per le aree rurali. Una richiesta che sarà valutata nei prossimi giorni». Secondo Malagnino tra i pregi di questo comitato c'è quello di far sapere alle Regioni che anche i professionisti possono accedere alle risorse comunitarie, un'informazione che non è facile far arrivare.
«C’è scarso coordinamento tra le Regioni – aggiunge Gaetano Stella di Confprofessioni – e una diversa interpretazione delle norme a livello territoriale». Non sempre l’esclusione del professionista è intenzionale, a volte è solo la diretta conseguenza dei requisiti previsti nei bandi, come per esempio l’iscrizione alla Camera di commercio. «Si potrebbe superare questo problema – suggerisce Stella – richiedendo per esempio la partita Iva quale documento che certifica l'esercizio professionale».
Il nuovo comitato creerà uno spazio web dedicato – probabilmente un sito - sul quale saranno pubblicati tutti i documenti relativi ai Programmi 2014 – 2020 e farà resoconti periodici al Governo sull'utilizzo delle risorse comunitarie.

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