Agevolazioni

Sgravi Fondo editoria 2015, la concessione è solo provvisoria

di Mauro Marrucci

Le autorizzazioni agli sgravi per l’assunzione di giornalisti - professionisti, pubblicisti e praticanti - in possesso di specifiche competenze professionali nel campo dei nuovi media, avvenute nel 2015, sono concesse in via provvisoria.
È quanto emerge dalla circolare 23 gennaio 2015, n. 3 dell’Inpgi che fa seguito alla precedente, n. 9/2014 con la quale l’Istituto ha illustrato il regime delle agevolazioni contributive per le nuove assunzioni previsto dal Dpcm 30 settembre 2014, recepito dal proprio Consiglio di Amministrazione con atto n. 50/2014 e approvato dai Ministeri vigilanti.

Le agevolazioni fanno capo al “Fondo straordinario per gli interventi di sostegno all’editoria” istituito dall’art. 1, comma 261, legge n. 147/2013 (legge di stabilità per il 2014) che ha assegnato una dotazione finanziaria di 50 milioni di euro per il 2014, 40 milioni per il 2015 e 30 milioni per il 2016 in favore delle imprese operanti nel settore dell’editoria e dell’informazione che editano libri e pubblicazioni giornalistiche, anche in via telematica, a carattere quotidiano o periodico, delle agenzie di stampa a carattere nazionale o locale, delle imprese esercenti attività di emittenza radiotelevisiva nazionale o locale che diffondono servizi e programmi di informazione giornalistica, nonché delle imprese che ad esse forniscono prodotti giornalistici.

Per tali soggetti il Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, con nota 30 dicembre 2014, n. 19383, ha confermato l’intenzione di addivenire al più presto all’adozione del decreto di ripartizione dello stanziamento per l’anno 2015, in una logica di continuità con l’applicazione degli sgravi contributivi già disposti per il 2014.
Per l’anno scorso, limitatamente al periodo intercorrente tra la data della propria adozione e il 31 dicembre 2014, il Dpcm ha previsto il riconoscimento di un’agevolazione contributiva in misura pari all’intera quota del contributo Ivs. - di durata pari a 36 mesi – per l’assunzione di giornalisti con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato, ridotta al 50% per le assunzioni a termine. Per queste, in caso di successiva trasformazione a tempo indeterminato, il datore di lavoro non può beneficiare dell’agevolazione oltre 36 mesi complessivi, compreso il precedente periodo del rapporto a tempo determinato.

Per il 2014 il Dpcm ha inoltre stabilito che l’agevolazione contributiva sia revocata - con obbligo di ripetizione delle differenze contributive riferite ai contratti non trasformati - qualora il datore di lavoro, entro la data di cessazione dei rapporti di lavoro a termine avviati nel corso del 2014, non ne trasformi a tempo indeterminato almeno il 20% di quelli oggetto di sgravio contributivo, al netto dei contratti per sostituzione.

Le agevolazioni in argomento sono subordinate alla regolarità contributiva e vengono precluse per le imprese non iscritte per oltre sei mesi – e fino alla successiva iscrizione - nell’elenco di quelle che garantiscono l’equo compenso nel lavoro giornalistico o che abbiano introdotto bonus, stock option od altre forme premiali non strettamente legate alla dinamica retributiva contrattualmente stabilita, e collegata a risparmi sul costo del lavoro giornalistico, in favore dei dirigenti delle imprese editoriali che accedono agli ammortizzatori sociali.

Con la circolare n. 3/2015, l’Inpgi ha quindi precisato che, in attesa della pubblicazione del Dpcm con cui saranno ripartite le risorse per il 2015, le aziende editoriali autorizzate in via provvisoria all’applicazione delle agevolazioni relative alle assunzioni avvenute nel 2015 - a loro scelta - potranno:
• utilizzare gli sgravi dal momento dell’assunzione con riserva di ripetizione delle somme oggetto del beneficio all’esito del nuovo Dpcm;
• versare la contribuzione dovuta in misura intera, provvedendo a recuperare il beneficio arretrato al momento in cui l’autorizzazione allo sgravio contributivo sia diventata definitiva.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©