Agevolazioni

Incentivi in cerca di un assetto stabile

di Alessandro Rota Porta

Non c’è pace per i bonus sulle assunzioni: un capitolo che nonostante le diverse deleghe assegnate dal legislatore al Governo, non ha ancora trovato un assetto organico. Senza andare troppo indietro nel tempo, ci avevano già provato il collegato lavoro nel 2010 e la riforma Fornero nel 2012 a lanciare un input per riordinare le agevolazioni. La legge «Fornero», in realtà, si era direttamente occupata di rivisitare le regole sui requisiti da rispettare per accedere agli incentivi, con l’introduzione di meccanismi omogenei per le diverse misure.
Il quadro dei bonus, infatti, non è stato organizzato da una regia di lungo periodo ma piuttosto da logiche che hanno badato a esigenze contingenti, mancando una regia vera e propria: il restyling è ora in mano al Jobs Act, che dovrà occuparsi di riorganizzare il quadro, anche perseguendo la logica di fondo di incentivare il nuovo contratto a tutele crescenti.
Un anticipo di questa architettura arriverà subito, con l’approvazione della legge di stabilità, che introduce lo sgravio della contribuzione Inps per i neoassunti a tempo indeterminato nel 2015: da sola, però, questa disposizione potrebbe non bastare. Intanto, perché anche questa non ha natura strutturale. Poi perché ha come contropartita l'eliminazione di altri bonus.
La soppressione dell’agevolazione per il reimpiego dei disoccupati di lungo periodo (legge 407/1990) farà perdere chance importanti non solo ai datori di lavoro, che non potranno più godere di consistenti vantaggi (soprattutto per le imprese artigiane e del Sud) ma anche ai lavoratori, che non avranno più una dote da spendere per potersi reinserire nei cicli produttivi.
Il rischio è che questa categoria di soggetti “svantaggiati” non sia più appetibile: si pensi anche che nel 2016, con la definitiva uscita di scena dell'indennità di mobilità (e delle correlate liste) scomparirà anche l'incentivo sulle riassunzioni ad essa collegato.
In uno scenario del genere, la via d'uscita potrebbe essere trovata all'interno della contrattazione nazionale: dovranno essere le parti sociali ad avere il coraggio di introdurre meccanismi che incentivino i datori di lavoro a reinserire i lavoratori “svantaggiati” che, diversamente, troveranno grosse difficoltà a rientrare nel mercato.

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